| Maryan poi scomparve e per molto tempo Adenora non ebbe più notizie di lei, ma sembrava che la sua vita fosse inesorabilmente legata a quella di qualche Dio. Lei lo cercava con tutte le sue forze desiderava a tutti i costi dedicare la sua vita al suo Dio, un Dio che le desse la forza di continuare a combattere, che le indicasse la strada un Dio giusto e forte, il suo Dio. Ma la ricerca spiriturale era lunga e sembrava passare atraverso delle difficili prove molto dolorose per lei. Era molto stanca dopo il duro allenamento e così Adenora si addormentò nella foresta e sognò. Un guerriero si avvicinava a lei, non aveva fattezze umane ma era impossibile capire quali fossero le sue sembianze. Nonostante fosse molto vicino a lei non riusciva a distinguero come se fosse avvolto da una nebbia impenetrabile, e poi lui le parlò.
"Ti ho osservata, e sei una valida combattente. Il mio nome e' Hack, ricordalo al tuo risveglio. Continua la tua via guerriera, e col tempo, forse, ti insegnero' la mia."
E poi il guerriero scomparve nella nebbia. Adenora si svegliò di soprassalto, ormai aveva imparato a distinguere i sogni finti da quelli reali, e quello era uno di quei sogni, quelli speciali. Si passò una mano sul viso ancora sporco di terriccio e sudore, chiedendosi chi fosse Hack. Un Dio le aveva parlato di nuovo, perchè? Quale era il filo invisibile che la legava agli dei fin da quando era piccola? Adenora non sapeva darsi una spiegazione ma sentiva che per lei esisteva una via e forse il suo cammino per percorrerla era iniziato. Nei giorni che seguirono Adenora cercò informazioni su questo Dio misterioso che le aveva parlato e scoprì cose interessanti da Forgar. Fogard a quanto pare aveva incontrato nella sua vita ben quattro dei e ognuno di loro prima era stato in qualche modo mortale. Quindi esisteva un modo per assurgere al pantheon, ma quale era il modo, quale la via?
"Ho quasi 18 anni eh!", disse Adenora impettita a Forgar che le diceva di dover crescere ancora se pensava di voler sconfiggere un Dio. "Suvvia, stavo scherzando. Per abbattere Fearendur ti servira' molta MOLTA forza". Ripetè Forgar con quel modo tutto suo di dire le cose, un po prendendoti in giro un po' serioso, come se per lui al mondo non esistesse nulla di importante se non la sua birra e staccare la testa a Maryan. Adenora non riusciva a capire quale fosse tra le due la sua priorità. "E pensare che i primi tempi in cui ero in queste terre ho avuto a che fare con lui che cosa buffa". Forgar se ne uscì con questa affermazione come se fosse tutto normale e Adenora ne rimase profondamente colpita. "Vi prego voglio sapere tutto, quello che sapere su di lui". Esclamò la ragazza. "Era ancora mortale a quei tempi. Anche perche' se no non mi si spiegherebbe la magra fine fatta dal drago dell'ordine decaduto delle tenebre". Spiego il mercenario con noncuranza, mentre Adenora non poteva credere di essere giunta in quelle terre troppo tardi per incontrare Fearedur ancora nella sua forma mortale. "Pensa che ero fermamente intenzionato a strappargli il cranio", disse Forgar guardando Adenora con un sorriso intuendo quasi i suoi pensieri, poi continuò il racconto: "Era molto snob, arrogante ed altezzoso. Capirai che sentirmi guardato dall'alto in basso da un principino non era cosa a me gradita poi ha smesso di esser cosi'...cosi' insomma, e nel bene o nel male mi e' diventato abbastanza indifferente. Al tempo lo conoscevo poco e nulla, ne mi interessava approfondire la cosa" Adenora seguiva con attenzione il racconto ogni informazione per lei era preziosa, e poi Forgar le diede il consiglio di parlare con Leevan, che anche lui ne sapeva qualcosa, a quanto pare lo aveva incontrato molto prima di Forgar. Adenora si avvicinò a Forgar sussurrandogli nell'orecchio che qualche giorno prima un Dio le aveva parlato in sogno e che suo nome era Hack. Forgar sorrise e di nuovo con fare traqnuillo disse che lo aveva conosciuto prima che diventasse Dio. Alla ragazza non pareva vero di nuovo Forgar aveva incontrato un altro dio. Forgar iniziò a parlarle di Hack un dio che seguiva una sorta di codice d'onore votato al combattimento leale, non sapeva dire se fosse un dio buono, malvagio o neutrale, ciò che sapeva alla fine non era poi molto. Adenora si rese conto che dovava sapere molto di più su questo Dio.
"Prova ad invocare i loro sacerdoti", disse Forgar . Adenora lo osservò perplessa non sapedo affatto chi fossero i sacerdoti dei quattro dei. "Perchè non urli, qualcuno verrà", esclamò Il mercenario, mentre Adenora lo osservava con aria stupita per la balzana idea di quel uomo. Ma non fece in tempo a pensare a quelle parole che un urlo squarcò il silenzio.
"SE C'E' UN SACERDOTE DEGLI DEI, CHE POSSA RISPONDERE A QUALCHE DOMANDA CON UN BUON WHISKY DAVANTI, MI RAGGIUNGA A MIDGAARD!"
La ragazza sbarrò gli occhi incredula per un tale affronto a un dio, ma come poteva essere così superficiale da invocarlo contanta leggerezza, proprio non riusciva a capirlo. Ma per l'uomo era tutto normale infondo secondo lui un messaggero serviva proprio a questo, portare messaggi, e duqneue perchè non interpellarlo. Non sembrava affatto preoccupato di un eventuale punizione da parte di essi era come se Forgar prendesse tutto alla leggera, nulla aveva un peso per lui se non il suo bel bicchiere di birra piena. Nonstante questo con lei infondo non era mai stato cattivo ne si era mai nascosto dietro un dito negado il suo vero carattere e le sue intenzioni riguardo a certi argomenti. infondo era una dota apprezzabile in una città dove la metà delle persona mentiva e l'altra erano assassini. Il tempo passava inesorabile tra una chiacchiera e l'altra e Adenora si ritrovò a raccontare sie suoi sogni premonitori e che per causa di questi aveva rischiato il rogo da piccola, raccontò anche del sogno fatto su Fearendur e sulla sua certezza che quel sogno si sarebbe avverato se le non lo avesse impendito.
Ad un tratto avvenne qualcosa di insapettato, le pupille dell'oste iniziarono a brillare di rosso
continua ...
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