| "Ian!".
Nessuna risposta.
"IIIAN!". "Eh? Che c'e' capo? Siamo sotto attacco? "No, non proprio. Vieni qui a vedere, chiama anche Nigel".
Dopo pochi istanti, le due guardie Ian e Nigel sono a rapporto dal loro superiore che li invita a osservare dal parapetto merlato la scena che lo ha allertato: un uomo anziano si sta faticosamente avvicinando alla citta', ma non tramite una delle vie principali da cui arrivano di solito mercanti e forestieri bensi' da un sentiero usato raramente.
"Presto: andate a controllare e, se non ci sono pericoli, aiutatelo".
I due si precipiano giu' dalle scale della torre di guardia e percorrono a tutta velocita' la distanza che li separa dai cancelli della citta' il cui stemma e' una cresta dorata e due monete. Poco lontano dalla porta sud trovano l'anziano uomo che lentamente sta venendo loro incontro.
"Ehi vecchio! Ma da dove dia..."
Nigel tira una gomitata sul braccio del collega e prende la parola.
"Buon uomo, cosa vi porta da queste parti? Sembrate stremato da un lungo viaggio. Venite con noi, vi scortiamo dentro cosi' potremo parlare". "Ti ringrazio giovanotto, vieni qui, aiutami, lascia che mi regga a te".
I due accompagnano, chi con la riluttanza del dovere e chi con genuina solidarieta', il vecchio signore all'interno della citta' dove ad attenderli c'e' il loro superiore con le braccia incrociate sul petto.
"Cosa abbiamo qui?"
L'anziano esegue un goffo inchino e spiega il motivo della sua visita.
"Il mio villaggio e' stato preso di mira da briganti e ultimamente anche da assassini. Noi abitanti purtroppo siamo pochi e incapaci di difenderci da soli. Sono venuto qui a nome dai miei concittadini per chiedere aiuto e protezione. Non possiamo offrire nulla in cambio, percio' piu' che una richiesta e' una supplica..."
Il trio porta il signore nella torre di guardia di sua competenza, lo invitano a sedersi offrendogli dell'acqua, bevuta tutta d'un sorso, e del cibo, cordialmente rifiutato, per consentirgli di recuperare fiato ed energie, metterlo a suo agio e fargli riprendere da capo tutta la storia in modo piu' ordinato e comprensibile.
Nigel sembra molto coinvolto dall'accorato appello dell'uomo, mentre Ian man mano che questi va avanti a raccontarne i particolari sembra perdere interesse per la solita storia di banditismo gia' sentita decine di volte. L'uomo conclude:
"...se poteste mandare qualcuno a proteggerci, solo poche guardie, giusto il tempo necessario per far desistere i malintenzionati."
La guardia in comando rimane silenziosa per qualche secondo, come se stesse effettivamente valutando la richiesta e ponderando una risposta, mentre in realta' non ha alcun bisogno di rifletterci. Ma la formalita' e l'immagine per lui sono importanti. Con voce impostata e tono contrito, risponde:
"Ahime', buon uomo, purtroppo la nostra citta' ha carenza di personale e in questi tempi difficili non possiamo separarci nemmeno da una recluta".
Ian, che iniziava a mostrare segni di insofferenza perche' la faccenda si stava tirando troppo per le lunghe, sembra quasi sollevato dalla piega che ha preso la discussione, mentre Nigel invece appare devastato dall'idea di non poter fare nulla per aiutare i poveri abitanti di quel villaggio.
"Signore, ma non possiamo fare proprio nulla?"
A Ian per poco non casca la mascella per l'inaspettata, perfino da parte di uno come Nigel, insubordinazione, poi osserva con trepidazione il suo superiore aspettandosi una sfuriata storica. Questi pero' si limita a espirare rumorosamente, spostando lo sguardo dal vecchio ai suoi sottoposti e viceversa. Alla fine, per uscire da quella situazione che iniziava a diventare imbarazzante, abbandonando qualsiasi forma di ufficialita' e improvvisando sul momento dichiara:
"Facciamo cosi': non appena degli Avventurieri passeranno da queste parti, li metteremo a parte della situazione in cui versa il vostro villaggio. Magari loro possono fare qualcosa per aiutarvi.".
Lo sconforto per non aver raggiunto il suo scopo e per la prospettiva di tornare dai suoi concittadini a mani vuote viene rimpiazzato da un filo di ritrovata speranza e l'uomo riesce persino ad abbozzare un mezzo sorriso. Poco piu' tardi, dopo ripetuti inchini e ringraziamenti, prende congedo. Una volta che si e' allontanato a distanza di sicurezza, il capo sbotta:
"Che tu sia maledetto, Nigel, e che sia maledetto anche il tuo buon cuore! Assicurati che tutte le guardie della citta' siano messe al corrente della tu... della mia decisione".
Nigel, soddisfatto, scatta energicamente sull'attenti e si mette al lavoro immediatamente. Ian scuote la testa ruotando gli occhi verso l'alto.
"Ian!"
Ian per lo spavento salta in aria come se fosse stato punto da un ape e trafelato raggiunge il capo che nel frattempo stava gia' tornando alle sue mansioni di vedetta. La giornata era appena cominciata e sarebbe stata ancora lunga, ma almeno aver fatto trasalire quel perdigiorno di Ian lo aveva messo di buon umore.
|